No al fai-da-te con gli antibiotici, al via campagna Aifa
L'uso improprio alimenta l'antimicrobico-resistenza
L'Italia è tra i Paesi europei con i consumi più elevati di antibiotici: a livello territoriale (insieme agli altri antimicrobici) sono i farmaci più usati e solo in Francia se ne consuma di più. L'utilizzo è inoltre cresciuto del 7% dopo la pandemia. L'Italia è anche tra i Paesi europei con i più alti livelli di germi multiresistenti a più di una classe di antibiotici. Nasce da questi dati la campagna "Se non sei un medico, non fare il medico", promossa dall'Agenzia Italiana del Farmaco in collaborazione con il ministero della Salute. "Con questa iniziativa di comunicazione puntiamo a scoraggiare il "fai da te", ribadendo con forza che non bisogna mai sostituirsi al medico", ha affermato il presidente di Aifa, Robert Nisticò. "È importante comprendere che l'antibiotico va usato se necessario e solo il medico può valutare caso per caso se prescrivere un antibiotico e quale sia il più indicato, tenendo conto di diversi fattori, perché gli antibiotici non sono tutti uguali". La campagna prevede spot sulle reti Rai e Mediaset, spazi dedicati su stampa ed emittenti locali e diffusione sui canali social per sensibilizzare i cittadini sui rischi legati all'autoprescrizione di questi farmaci, che vanno sempre assunti con la prescrizione del medico e seguendone le indicazioni. L'uso improprio contribuisce infatti ad alimentare il fenomeno dell'antimicrobico-resistenza, la capacità dei batteri di rafforzarsi e sopravvivere agli antibiotici, rendendoli di fatto inefficaci. "L'uso responsabile degli antibiotici è necessario per contrastare la resistenza dei batteri che, come sappiamo, si traduce poi nel rischio di infezioni ospedaliere. Con questa campagna vogliamo sensibilizzare i cittadini a non consumare antibiotici se non affidandosi al proprio medico per garantire appropriatezza e una adeguata aderenza terapeutica", ha affermato il ministro della Salute Orazio Schillaci.
P.Vasileiadis--AN-GR