

Sul plissé di Miyake pennellate dei colori d'Italia
Marchio giapponese ospite a Pitti, sfilata e mostra archivio
(di Beatrice Campani) Un tocco di verde che ricorda le persiane delle case del centro storico di Genova, ma pure il blu navy che pennella i gozzi ormeggiati nel porto e tutte le sfumature di rosa che colorano le casette delle Cinque Terre. E poi la palette dei verdi dei paesaggi toscani tra Firenze, Pisa e Lucca, i grigi dei grattacieli di Milano, il rosso veneziano e i toni del marrone tipici della laguna. Il team creativo del brand Homme Plissé Issey Miyake, fondato nel 2013 e ospite d'onore di Pitti Uomo 108, ha campionato 200 colori viaggiando per l'Italia da Nord a Sud pensando a disegnare la collezione primavera/estate 2026 che questa sera ha sfilato nel giardino della villa medicea La Petraia a Firenze. Tutto ruota attorno a questa ricerca cromatica, tanto che anche l'invito allo show custodisce un piccolo pennello da pittore. Dalla ricerca sono stati poi selezionati 39 colori, che sono diventati il fulcro di tutto il processo creativo. 'Amid Impasto of Horizons' è il nome dato alla collezione, con look da uomo e da donna, che si ispira proprio ai paesaggi naturali e culturali dell'Italia. È un arcobaleno di colori che contamina l'iconico plissé, realizzato in Giappone con macchinari altamente specializzati che rendono il tessuto morbido e di facile asciugatura. Si tratta di un jersey di poliestere che da oltre 10 anni viene lavorato in un'infinità di modelli che costituiscono i capi iconici di ogni collezione, pensati per durare nel tempo. La maison spiega che un capo di una collezione di 10 anni fa può tranquillamente essere appaiato con uno di una più recente, ogni look è pensato per durare nel tempo. A Villa La Petraia hanno sfilato modelli iconici e novità, tra cui il gilet monospalla e multitasche, pensato per il pittore moderno (con tante tasche porta pennelli), ma anche per l'uomo di oggi, che ha bisogno di molti scomparti porta oggetti. Poi giacche monopetto e doppiopetto con l'iconica plissettatura, e la borsa che si trasforma in un trench (una parte di collezione include capi funzionali). C'è poi una linea sartoriale con una texture simile al lino che non aderisce alla pelle, ma con una struttura compatta che rende possibile la creazione silhouette più nette e definite. Su tutto pennellate di colori, effetti sfumati o flash di tinte brillanti, come il giallo limone, tributo all'Italia. La tappa italiana è solo il primo step del nuovo progetto Open Studio, con cui il marchio viaggerà in tutto il mondo per presentare i suoi capi in vari luoghi del mondo, indagando culture e paesi diversi. All'interno della villa La Petraia è stata anche organizzata una mostra che offre uno sguardo dietro le quinte dello studio creativo, ovvero come si crea una collezione di questo tipo. Progettata dal Misawa Design Institute del Nippon Design Center, l'esposizione offre una panoramica del lavoro di ricerca e sviluppo che ha portato alla realizzazione della collezione P/e 2026, insieme alle innovazioni tecnologiche sulla plissettatura.
P.Vasileiadis--AN-GR