Dall'Ottocento alla musica d'oggi, a Roma il Quartetto Werther
Al Teatro Argentina il 4 dicembre per la Filarmonica Romana
Il Quartetto Werther, considerato una delle formazioni cameristiche più promettenti del panorama concertistico nazionale e internazionale e raro esempio di quartetto con pianoforte stabile in Europa, è ospite al Teatro Argentina della stagione dell'Accademia Filarmonica Romana. Fondata nel 2016, la formazione - Misia Jannoni Sebastianini (violino), Martina Santarone (viola), Vladimir Bogdanovic (violoncello) e Antonino Fiumara (pianoforte) - è ospite delle principali istituzioni musicali italiane e straniere. Il programma spazia fra la seconda metà dell'Ottocento alla musica contemporanea, con la novità in prima assoluta di 'Movimento di quartetto' di Francesco Antonioni. Ad aprire la serata un lavoro giovanile e incompleto di Gustav Mahler scritto negli anni di studio al Conservatorio di Vienna: del Quartetto per pianoforte in la minore rimane solamente il primo movimento per intero e 24 misure di uno Scherzo in sol minore, completato nel 1988 (versione che si ascolterà in questa occasione) dal compositore russo di origine tedesca Alfred Schnittke, la cui musica subì in Unione Sovietica un parziale ostracismo a causa della sperimentazione e dell'apertura verso le forme più innovative della musica occidentale di quegli anni. Il nuovo brano Movimento di quartetto di Francesco Antonioni, commissione della Filarmonica Romana, segue come fosse un terzo movimento di Quartetto, in un dialogo fra passato e presente: "L'ideale terzo movimento del quartetto, a quasi 150 anni di distanza, trasforma alcune potenzialità dell'originale e della sua prima reincarnazione, aggiungendo un movimento veloce, in cui l'elemento ritmico si fa asse portante della forma, e spinge i riferimenti alla musica popolare boema in direzione del mediterraneo, seguendo le tracce di una diaspora immaginaria". Il concerto si completa con il Quartetto per pianoforte n. 3, l'ultimo scritto da Brahms per questa formazione, iniziato intorno al 1855 per essere concluso solo nel 1875. Da questa lunghissima gestazione nacque il più bello dei tre quartetti con pianoforte, in cui si può ritrovare una summa dell'arte di Brahms nella sua piena maturità.
S.Kyriakou--AN-GR